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1) Dizion. 5° Ed. .
FOLLE.
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FOLLE.
Definiz: Add. Che ha perduto il senno, Pazzo; ma in questo significato oggi non si userebbe che in nobile scrittura.
Dal barbaro latino follis e follus, che aveva questo stesso senso. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 152: Cristo v'à fatto folle per mio gran dolore.
Esempio: E Tav. Rit. 1, 256: Andando Tristano folle per la cittade, egli scontroe uno bastagio, il quale guidava uno muletto caricato d'orcj da acqua.
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 65: E Dio per questo fa ch'egli va folle, E mostra nudo il ventre, il petto e il fianco; E l'intelletto sì gli offusca e tolle, Che ec.
Esempio: Tass. Lett. 2, 120: Ma se non solo gli scritti, ma l'azioni possono esser argomento c'altri non sia folle, perchè debbo io non sol folle, ma forsennato esser giudicato?
Esempio: E Tass. Lett. 2, 121: Nel difenderlo assai chiaramente ho dimostro di non esser folle.
Definiz: § I. Per similit. –
Esempio: Tass. Gerus. 6, 44: Il fero Argante.... Con insolito orror freme e sospira Di cruccio e di dolor turbato e folle.
Esempio: E Tass. Gerus. 6, 108: Nè frenando del cor moto improvviso (Com'era in suo furor subito e folle) Gridò, ec.
Definiz: § II. Comunemente vale Che ha poco senno, Che opera, o giudica, inconsideratamente, Vano, Stolto; ed altresì Fantastico, Strano. –
Esempio: Lat. B. Tesorett. 176: Non sie lanier, nè molle, Nè corrente, nè folle.
Esempio: Dant. Inf. 19: Io non so s'i' mi fui qui troppo folle, Ch'io pur risposi lui a questo metro!
Esempio: E Dant. Purg. 12: O folle Aragne, sì vedea io te, Già mezza aragna, trista in su gli stracci Dell'opera che mal per te si fe'.
Esempio: Tav. Rit. 1, 265: Ciò s'intende che chi èe amato o vero ama, si è ferito in sè medesimo; imperò che, s'egli è savio, egli diventa folle; e s'egli è allegro, diventa tristo.
Esempio: Vill. G. 828: In questo bollore di città si levò un folle e matto cavaliere.
Esempio: Ar. Orl. fur. 28, 99: Ed ella ogni pensier gli spiegò inante, Come era per lasciare il mondo folle, E farsi amica a Dio con opre sante.
Esempio: Tass. Gerus. 19, 84: Femmina è cosa garrula e fallace: Vuole e disvuole, è folle uom che sen fida.
Esempio: Parin. Poes. 16: E s'egli è il ver che rieda L'astuta Frine, che ben cento folli Milordi rimandò nudi al Tamigi; O se il brillante danzator Narcisso Tornerà, ec.
Esempio: Giust. Vers. 343: Folle è colui che d'evitar pretende La comun sorte.
Definiz: § III. Detto figuratam. di animale. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 32: Con sagaci cani i fagian folli Con strepito uscir fan di stoppie e vepri.
Definiz: § IV. Figuratam., detto di mente, cuore, e simili. –
Esempio: Dant. Parad. 22: Quel frutto Che fa il cuor de' monaci sì folle.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 614: Fa il cuor de' monaci sì folle; ciò è sì stolto, che li fa vaneggiare ed intendere a le cose del seculo, a le lascivie e disoneste cose.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 58: O nostra folle Mente, ch'ogn'aura di fortuna estolle.
Definiz: § V. E in senso particolare, riferito a falsa religione o ai seguaci di essa, per Che si diparte, Che si allontana, e simili, dal vero. –
Esempio: Dant. Parad. 17: Come volle Beatrice, fu la mia voglia confessa. Nè per ambage, in che la gente folle Già s'invescava, pria che fusse anciso L'agnel di Dio che le peccata tolle.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 7: E portollo a quel tempio, ove sovente S'irrita il Ciel col folle culto e rio.
Definiz: § VI. Per Irragionevole, Insano; detto di affetti, passioni, e simili. –
Esempio: Dant. Inf. 12: O cieca cupidigia, o ira folle, Che sì ci sproni nella vita corta, E nell'eterna poi sì mal c'immolle.
Esempio: Vill. G. 6, 85: Siccome falso e disleale tiranno, che s'avea conceputo con disordinata e folle covidigia e malvagio consiglio,... avere la signoria di tutta Toscana.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 6: Per far al re Marsilio e al re Agramante Battersi ancor del folle ardir la guancia, D'aver condotto ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 5, 31: Oh (disse il Duca a lui) grande è cotesto Errore a che t'ha il folle Amor condutto!
Esempio: Tass. Gerus. 10, 27: Ma il vecchio incantatore a sè il ritrasse Sgridando, e raffrenò l'impeto folle.
Esempio: E Tass. Gerus. 12, 22: Si va in guisa avanzando a poco a poco. Nel tormentoso petto il folle zelo, Che da ogni uom la nasconde in chiuso loco.
Definiz: § VII. Folle si usò in particolare, per Che procede da concupiscenza, Sensuale; detto più specialmente di amore folle. –
Esempio: Fr. Guitt. Rim. 1, 166: Chè, com'io vi servii di folle amore, Mai sempre a vostro onore Vi servirò di quanto so valere, Dimesso ogni villano intendimento,
Esempio: Dant. Parad. 8: Solea creder lo mondo in suo periclo Che la bella Ciprigna il folle amore Raggiasse, volta nel terzo epiciclo.
Esempio: Tav. Rit. 1, 154: Come, malvagia donzella, pensate voi ch'io v'ami di folle amore?
Esempio: E Tav. Rit. 1, 155: E Girida gli dice come a lei pareva che messer Tristano amasse Isotta di folle amore.
Esempio: E Tav. Rit. 1, 233: Bene doveria egli pensare, che se io amata v'avessi di folle amore, io non vi arei donata a lui, ma io v'averei tenuta per me.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 228: Il re Carlo,... vergognandosi del suo folle pensiero, lei.... onorevolmente marita.
Esempio: But. Comm. Dant. 3, 253: El folle amore; cioè lo stolto amore, che nasce da l'appetito carnale.
Definiz: § VIII. Detto di pensiero, opinione, credenza, discorso, e simili, vale Che non ha fondamento di ragione; e detto altresì di desiderio, speranza, proposta, e simili, vale Che non ha fondamento, e che quindi non può avere effetto, Vano. –
Esempio: Barber. Regg. Donn. 28: Chi vuol parlando trarre, Folle pensiero l'accoglie.
Esempio: Pucc. A. Centil. 78, 50: Onde rimase la proposta folle.
Esempio: Petr. Rim. 2, 63: Oh caduche speranze, oh pensier folli!
Esempio: Castigl. Corteg. V. 185: Per non mescolar le cose divine in Questi nostri folli ragionamenti, nè raccontar ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 6: E dispregiando e nominando folle Il desir ch'ebbe di lasciar la vita, Si messe a caminar bagnato e molle, E capitò all'ostel d'un Eremita.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 86: Ma, lassa! i' bramo non possibil cosa, E tra folli pensier invan m'avvolgo.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 4: Forse ne' suoi nemici anco la folle Credenza di sè stessi ei nudrir volle.
Esempio: Dav. Tac. 1, 415: Che Nerone si vergogni delle sue crudeltà, è folle speranza.
Definiz: § IX. Detto di atti, fatti, operazioni, vale Stolto, Pazzo; e in senso particolare detto d'imprese, e simili, vale Sconsigliato, Imprudente, Temerario. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Temo che la venuta non sia folle.
Esempio: E Dant. Inf. 26: E, volta nostra poppa nel mattino, De' remi facemmo ale al folle volo, Sempre acquistando del lato mancino.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 302: Il pensiero degli usciti fu savio e vigoroso: ma folle fu la venuta, perchè fu troppo subita e inanzi al dì ordinato.
Definiz: § X. Poeticam., detto di strada, varco, e simili, vale Che è preso sconsigliatamente a percorrere, o a passare. –
Esempio: Dant. Inf. 8: Sol si ritorni per la folle strada.
Esempio: E Dant. Parad. 27: Sì ch'io vedea di là da Gade il varco Folle d'Ulisse, e di qua presso il lito Nel qual si fece Europa dolce carco.
Definiz: § XI. In forza di Sost. Chi è pazzo, forsennato. –
Esempio: Tav. Rit. 1, 239: Ed essendo presso al Petrone, eglino truovano uno folle molto divisato di sua persona
Esempio: E Tav. Rit. 1, 255: Gli pastori allora rispuosono, che questi si era uno folle, lo quale usava alcuna fiata con loro.
Esempio: E Tav. Rit. 1, 256: E lo Re allora disse: Quello folle gli à morti,
Esempio: Ar. Orl. fur. 39, 44: Il campo ch'in disordine foggia Dinanzi a quel baston che 'l nudo folle Menava intorno, e gli facea dar via.
Esempio: Tass. Lett. 2, 120: Chi m'ha voluto giovare, che da me sia stato schivato, come sarebbe da folle?
Esempio: E Tass. Lett. 2, 121: I folli non han distinzion di persone. Giust. Vers. 216: Rise Emilio, perchè nella funesta Casa dei folli un dì con esso entrando, Confuso allo spettacol miserando, Scoprii la testa.
Definiz: § XII. E con più lieve senso, per Chi ha poco senno, Chi giudica ed opera senza considerazione e senza consiglio. –
Esempio: Dant. Parad. 5: Onde pianse Ifigenia il suo bel volto, E fe' pianger di sè e i folli e i savj Ch'udir parlar di così fatto colto.
Esempio: E Dant. Conv. 336: Ben sono alquanti folli che credono che per questo vocabolo nobile s'intenda essere da molti nominato e conosciuto.
Esempio: Barber. Docum. Am. 162: Arancio donde seme frutto non dà, Chi monimento al fol dà, Non pestar acqua che non divien colda.
Esempio: Sentenz. Filos. volg. 51: Propria cosa è del folle ricordare gli altrui falli e i suoi obbliare.
Esempio: E Sentenz. Filos. volg. 55: Chi onora il folle, a sè medesimo fa ingiuria.
Definiz: § XIII. Boccone del folle, si chiamò Quel piccolissimo avanzo di vivanda che la gente volgare lascia nel piatto per un eccessivo e strano riguardo; e oggi familiarmente chiamasi Boccone della creanza o Bocconcino della creanza. –
Esempio: Cecch. Samar. 2, 5: E' furo a mangiar seco Certi parenti suoi di villania; Volendo scialacquare, e' fece loro Con le sue proprie man porcine dodici Frittelline com'occhi di civetta; E perch'e' n'avanzaron due in tavola, Che furon come dir, sai, quel boccone Che si chiama del folle, cioè l'ultimo, Che ognuno si perita a levarlo.... M. Le vi restaro in somma.
Definiz: §. XIV. Passasi il folle con la sua follia, e passa un tempo, ma non tuttavia; proverbio, il quale propriamente significa, Che il pazzo il più delle volte non paga la pena delle sue pazzie: onde si usò pure a significare come certa trista gente qualche volta riesce nelle sue male opere a cavarsela bene, ma non però sempre. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 93: E bene ho sempre udito dire: Passasi il folle con la sua follia, e passa un tempo, ma non tuttavia.